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Giulio Einaudi
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Jonathan Crary Le tecniche dell'osservatore Visione e modernità bel XIX secolo Uscito per la prima volta nel 1990, tradotto in dieci lingue e divenuto negli anni un testo di riferimento, il libro di Jonathan Crary analizza la «genea-logia » dell'osservatore moderno riconducendoci ai primi decenni dell'Ottocento, un'epoca rivoluzionaria per la visione e per i diversi apparati scientifici ad essa collegati. Si tratta di un periodo, precedente all'avvento della fotografia, nel quale, attraverso i nuovi «dispositivi dell'osservare» - come il fenachistoscopio e lo stereoscopio, indissolubilmente legati ai coevi interessi della fisiologia ottica -, si afferma il progressivo abbandono della discontinuità interno/esterno presupposta dall'esperienza visiva della camera oscura. Fra teoria della percezione, storia dell'arte e filosofia estetica, passando per capisaldi come Goethe e Schopenhauer, pittori come Vermeer e Turner, Crary evidenzia infatti come l'opacità corporea della visione subentri alla trasparenza dell'occhio cartesiano e come il soggetto osservatore divenga il luogo della produzione delle immagini dando vita a nuove sperimentazioni artistiche. Ma se da una parte questi mutamenti rappresentano una «liberazione della visione», l'autore ci svela anche l'altra faccia della medaglia, il processo di normalizzazione a cui tale visione e le sue rispettive pratiche sono sottoposte. Crary ci invita allora a rileggere alcuni fenomeni di rottura sia nella storia dell'arte che in quella piú generale della visione, facendo del suo approccio interdisciplinare una guida metodologica allo studio della modernità. Indice Jonathan Crary insegna Modern Art and Theory alla Columbia University ed è tra i fondatori delle edizioni Zone Books. Tra i suoi libri: Incorporations (MIT Press, 1992); Suspensions of Perception (MIT Press, 2001), vincitore del Lionel Trilling Book Award e 24/7: Terminal Capitalism and the Ends of Sleep (Verso, 2013). Nel 2013 è uscito per Einaudi Le tecniche dell'osservatore. Visione e modernità nel XIX secolo (PBE), pubblicato per la prima volta nel 1990. |
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