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Fondare le biblioteche è come costruire ancora granai pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Marguerite Yourcenar
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Seguendo Gesù Testi Cristiani delle origini a cura di Emanuela Prinzivalli e Manlio Simonetti Volume I "È bello tramontare dal mondo a Dio, perché in lui io possa sorgere" scrive Ignazio di Antiochia ai Romani, avviandosi verso il martirio nelle fauci delle belve. Volume II Lettera di Policarpo ai Filippesi, Lettera di Barnaba, Pastore di Erma: ci si accosta con emozione, in questo secondo volume dedicato dalla Fondazione Valla alla letteratura cristiana più antica, a testi che avrebbero forse potuto entrare a far parte del Nuovo Testamento canonico. E in effetti la Lettera di Barnaba vi rimase sino al IV secolo e il Pastore di Erma fu sul punto di accedervi. Prima che tutto fosse fissato irrevocabilmente, si ascoltano in questi documenti voci antiche, autorevoli e diverse: testimoni del periodo nel quale la tradizione cristiana andava formandosi tra contrapposizioni, conflitti e ricomposizioni, eppure in costante dialogo con i Vangeli e l'opera di Paolo. Così Policarpo, tutto dedito al problema della giustizia, rievoca le Beatitudini e la missione dell'Apostolo: «né io né un altro mio simile» scrive «è in grado di emulare la sapienza del beato e glorioso Paolo, il quale, venuto in mezzo a voi, faccia a faccia con gli uomini di allora, insegnò con precisione e fermezza la parola di verità». «Barnaba», per molto tempo considerato proprio il collaboratore di Paolo che porta quel nome negli Atti degli Apostoli, vuole insegnare la «conoscenza perfetta» e distingue «due vie di insegnamento e potere, l'una della luce e l'altra delle tenebre», alle quali sono preposti rispettivamente gli angeli del Signore e quelli di Satana. Egli interpreta allegoricamente i sei giorni della Creazione come i seimila anni nei quali «il Signore porterà tutto a compimento», e distingue con forza, talvolta persino con acrimonia, tra l'Alleanza antica, quella di Israele, e la nuova, quella cristiana. L'allegoria, però, domina più decisamente nel rutilante Pastore di Erma, un trattato fatto di narrativa e dialogo e intessuto di cinque visioni, dodici «mandati» o comandamenti, e dieci «similitudini» o parabole. Erma raccomanda con insistenza la penitenza e la conversione in vista della fine imminente del mondo. È la testimonianza ultima della sequela di Cristo. «Seguendo Gesù» vuol dire, infatti, i documenti che vengono dopo i Vangeli; ma allude anche al seguire Cristo che i suoi discepoli più antichi si raccomandano l'un l'altro. Emanuela Prinzivalli insegna storia del Cristianesimo e delle Chiese alla Sapienza Università di Roma. |