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Hamsun, Germogli della terra

collana: Letture Einaudi  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 02/11/2021
pagine:   X - 430
prezzo: € 22,00
ISBN: 9788806248970
a cura di: Sara Culeddu
prefazione di: 
traduzione di:  Sara Culeddu
argomento: narrativa straniera
formato: brossura
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Knut Hamsun

Germogli della terra


La scelta del luogo, la richiesta di una compagna per condividere le fatiche, la costruzione di una capanna, poi di una casa, poi di una stalla per gli animali da allevamento. Le semine, i raccolti, la siccità, il freddo. Il paese piú vicino a una giornata di cammino. E a poco a poco, con gli anni, Sellanraa si popola. Qualcuno vorrebbe fare i soldi con le miniere, qualcuno tenterà l’avventura nelle città, ma Isak e suo figlio Sivert continueranno a passare l’aratro e l’erpice e a seminare: «Il bosco e la montagna li guardano, ogni cosa è sublime e potente, tutto ha un senso e uno scopo». In questa epopea quotidiana del colono nelle terre selvagge, Hamsun racconta il sentimento della vita contadina con uno stile particolarissimo che alterna scrittura minuziosa ed ellittica. E lo fa attraverso personaggi indimenticabili.

I nemici della sostenibilità in Germogli della terra sono le imprese minerarie (straniere) che non sentono alcuna responsabilità nei confronti del territorio in cui si stabiliscono, lo sfruttano finché c’è qualcosa da afferrare e poi abbandonano i luoghi e i loro abitanti lasciando dietro di sé carcasse di macchinari e paesi fantasma in cui avevano creato un’effimera economia. Non è di investitori e di soldi che ha bisogno il paese – sostiene il personaggio di Geissler, che può essere considerato l’ideologo del romanzo – ma di uomini come Isak, che sanno usare l’aratro e andare lenti, camminare al ritmo della vita. E se al tempo del Nobel il romanzo fu premiato per la proposta di un epos del lavoro unificante (il lavoro agricolo solidale in opposizione all’alienazione di quello operaio), oggi – a un secolo di distanza – è possibile leggerlo con gli occhi di chi ha assistito al disastro dovuto allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali in nome del capitale.
dalla prefazione di Sara Culeddu

 

Knut Hamsun, pseudonimo di Knut Pedersen, nasce nel 1859 in una famiglia di contadini. Cresce in una fattoria nel nord della Norvegia. Nel 1882 emigra negli Stati Uniti dove svolge svariati lavori. Torna definitivamente in Norvegia nel 1888. L'anno successivo la sua visione molto critica del sistema di vita che aveva sperimentato oltreoceano viene esposta nel saggio La vita culturale dell'America moderna. Nel 1890 pubblica il romanzo, in parte autobiografico, Fame, che diventa subito un importante successo letterario. Tra i numerosi libri successivi segnaliamo Pan (1894) e Germogli della terra (1917). Nel 1920 gli viene assegnato il premio Nobel. Durante la seconda guerra mondiale sostiene il governo filonazista di Vidkun Quisling. Per questo, dopo la fine del conflitto, viene processato per collaborazionismo e internato in un ospedale psichiatrico fino al 1948. Nel 1949 scrive un memoriale, Per i sentieri dove cresce l'erba, dando la sua versione dei fatti. Muore ultranovantenne nel 1952.

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