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Arasse, L’uomo in gioco

collana:  Grandi Opere 
editore: Einaudi
data pubblicazione: 06/10/2020

pagine: XVIII - 354

prezzo: € 90,00
ISBN: 9788806244200
a cura di:
prefazione di: 
traduzione di: Luca Bianco
argomento:
formato: rilegato
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Daniel Arasse

L’uomo in gioco

I genî del Rinascimento


Dopo L'uomo in prospettiva, dedicato ai maestri del Quattrocento italiano, questo libro di Daniel Arasse ricostruisce i temi e i protagonisti fondamentali della grande stagione del nostro Rinascimento: il rapporto con l'antichità e la tradizione, gli opposti riferimenti obbligati costituiti da Michelangelo e Raffaello, la ricerca di una buona «maniera», la nascita della storia dell'arte e di una coscienza propriamente estetica.

Il Cinquecento è il secolo in cui all’arte viene riconosciuta, a pieno diritto, una forma di potere, e in cui l’artista può, nel momento stesso in cui soddisfa le richieste dei suoi potenti committenti, interrogarsi sui fini delle proprie opere e della propria pratica artistica. Daniel Arasse illustra le condizioni storiche che portarono all’affermazione delle personalità artistiche, mostrando insieme come il loro «genio» abbia potuto a sua volta influire sulle condizioni che consentirono le loro creazioni. Seguendo da vicino le variazioni dello stile moderno e l’espressione della «maniera» individuale dell’artista, Arasse disegna, sul filo dell’analisi, una sorta di ritratto in perpetua trasformazione dell’arte del Cinquecento. Le deviazioni, e perfino le devianze, spesso anch’esse geniali, dei discepoli vengono analizzate come altrettanti contributi per l’interpretazione dei maestri, anzitutto Michelangelo (con la sua terribilità) e Raffaello (che incarna la raffinatezza della grazia); metterli in prospettiva, al di là dell’interesse dell’analisi in sé, significa seguire il principio di una piú reale comprensione della storia, che si serve del dettaglio – punto di condensazione dell’intero dipinto – come strumento di precisione.

 

Daniel Arasse (1944-2003), tra i piú importanti storici dell'arte degli ultimi decenni, direttore dell'Istituto francese di Firenze dal 1982 al 1989 e direttore di ricerca presso l'École des hautes études en sciences sociales di Parigi, ha scritto tra l'altro L'ambizione di Vermeer (Einaudi 2006), Il dettaglio. La pittura vista da vicino (il Saggiatore 2007), L'annunciazione italiana. Una storia della prospettiva (La Casa Usher 2009), Il soggetto nel quadro. Saggi d'iconografia analitica (Edizioni ETS 2010), Non si vede niente. Descrizioni (Einaudi 2013), Storie di pitture (Einaudi 2014), L'uomo in prospettiva (Einaudi 2019) e L'uomo in gioco (Einaudi 2020).

dello stesso autore nel catalogo Einaudi

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