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Giorcelli Bersani, L’impero in quota

collana: Einaudi Storia  
editore: Einaudi
data pubblicazione: 04/06/2019
pagine: XVIII - 288
prezzo: € 28,00
ISBN: 9788806235130
a cura di:
traduzione di:
argomento: storia
formato: rilegato
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Silvia Giorcelli Bersani

L’impero in quota


Le Alpi in epoca romana: teatro di scontri militari, luogo di contaminazioni culturali e snodo di importanza economica.

Le Alpi sono state un territorio, per molti aspetti esemplare, di radicali trasformazioni politiche, sociali e culturali nei secoli in cui si è dispiegata la civiltà romana. Prioritario a qualunque discorso storico è comprendere la visione che gli antichi Romani avevano delle Alpi e dei popoli che le abitavano: luoghi marginali, difficili e inospitali; barriere a difesa di Roma e della penisola; cerniere di comunicazione con la realtà transalpina; spazi estremi ove il sacro e il sacrilego si incontravano; attraversamenti imperiali carichi di implicazioni geopolitiche; vettori di comunicazioni, di commerci, di idee; luoghi di resistenza a difesa del territorio. Questo affascinante volume non ha una sequenza cronologica. Esso segue l’indispensabile snodarsi storico degli eventi importanti con approfondimenti sulla vita materiale, sulle mentalità, sulle strutture sociali, economiche e religiose entro cui si sono formati e hanno operato uomini e donne vissuti nel territorio alpino.

I Romani hanno scritto un capitolo importante nella storia delle Alpi. Anche se a loro non piacevano affatto: troppo alte, troppo fredde, troppo lontane dal mare Mediterraneo e da Roma. Per ragioni politiche e strategiche essi decisero di occuparle, abbastanza tardi nella loro storia, per riuscire a valicarle in sicurezza e completare la costruzione del loro grande impero. Il baluardo inaccessibile che, in origine, costituiva il confine netto e la presunta naturale protezione dell’Italia diventò progressivamente un luogo di passaggio frequentato. La conquista non si tradusse nella mera occupazione militare di un territorio sottratto con le armi ai popoli che lo abitavano. Ben presto i Romani compresero che le Terre Alte, in apparenza «naturalmente» svantaggiate, potevano essere utili non solo dal punto di vista del controllo territoriale ma anche come serbatoio di materie prime e come potenziali incubatori di sviluppo economico. In tale prospettiva, la montagna, all’inizio soltanto episodicamente attraversata, diventò piú appetibile e i rari spazi di abitabilità furono progressivamente sottoposti a un’opera capillare e sistematica di addomesticamento. Nei secoli della conquista le Alpi diventarono il teatro di avventure umane quasi in stile Far West rappresentando un’opportunità concreta per uomini spregiudicati alla ricerca di fortuna, per coloni italici trapiantati nelle città alpine, per imprenditori che fondarono le loro attività nelle valli e nelle aree collinari prealpine.

 

Silvia Giorcelli Bersani insegna Storia romana ed Epigrafia latina presso l'Università di Torino. Temi dominanti della sua attività scientifica sono i processi di romanizzazione nell'età dell'imperialismo e le strutture politiche e sociali delle comunità in area alpina e cisalpina. Si interessa inoltre di eredità culturale del passato tra XVI e XX secolo, con particolare attenzione alla storiografia e alle antichità sabaude. Da alcuni anni indirizza le sue ricerche anche alla storia delle donne in età romana. Nella sua bibliografia si segnalano le edizioni critiche di testi epigrafici (Alba, Vercelli, Aosta) e i volumi monografici: Il laboratorio dell'integrazione. Bilinguismo e confronto multiculturale nell'Italia della prima romanità (2002), Epigrafia e storia di Roma (2004), L'Auctoritas degli antichi. Hannah Arendt tra Grecia e Roma (2010), Torino «capitale degli studi seri». Carteggio Theodor Mommsen-Carlo Promis (2014), «Monsieur le Professeur...». Correspondances italiennes 1853-1888 Theodhor Mommsen - Carlo, Domenico, Vincenzo Promis (con F. Carlà-Uhink, 2018). Per Einaudi ha pubblicato L'impero in quota (2019). Ha presieduto il Comitato Unico di Garanzia dell'Ateneo torinese.


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