...se non ci fossero i libri, noi saremmo tutti rozzi e ignoranti, senza alcun ricordo del passato, senza alcun esempio; la stessa urna che accoglie i corpi cancellerebbe anche la memoria degli uomini.

Cardinale Bessarione

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Articoli

Scott, Le origini della civiltà

collana: La Biblioteca
editore: Einaudi

data pubblicazione: 15/09/2018

pagine: 280

prezzo: € 28,00

ISBN: 9788806238759
contributi di:
traduzione di: Maddalena Ferrara
argomento:
formato: rilegato
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James C.Scott

Le origini della civiltà

 

Come e perché gli uomini smisero di essere cacciatori e raccoglitori per dare vita a comunità sedentarie dipendenti dal bestiame e dai cereali? Come e perché si formarono le prime organizzazioni statali? Il provocatorio racconto della nascita della civiltà, che demolisce molti luoghi comuni.

La maggior parte della gente crede che la domesticazione degli animali e la coltivazione abbiano alla fine permesso agli esseri umani di stabilirsi, formando villaggi, città e stati agrari, rendendo cosí possibile la civiltà, la legge, l'ordine pubblico e un modo di vivere presumibilmente sicuro. Tuttavia le prove archeologiche e storiche mettono in discussione questa narrazione. I primi stati agrari nacquero da un accumulo di domesticazioni: prima del fuoco, poi delle piante, del bestiame, ma anche delle persone assoggettate allo stato, dei prigionieri e infine delle donne all'interno della famiglia patriarcale, tutti elementi che possono essere considerati un modo per ottenere il controllo sulla riproduzione. James C. Scott analizza il motivo per cui per un periodo l'uomo evitò la sedentarietà e l'agricoltura con l'aratro, sfruttando i vantaggi della sussistenza mobile; considera le epidemie di malattie imprevedibili derivate dalla concentrazione di piante, animali domestici, granaglie; e spiega perché tutti i primi stati si basarono su miglio, cereali e schiavismo. Affrontando infine il tema della vita al di fuori dello stato, la vita dei «barbari», spesso piú facile, libera e sana di quella all'interno della civiltà.

 

James C. Scott insegna Scienze politiche alla Yale University, dove è codirettore dell'Agrarian Studies Program. Tra i suoi libri ricordiamo Seeing Like a State. How Certain Schemes to Improve the Human Condition Have Failed (1998), The Art of Not Being Governed. An Anarchist History of Upland Southeast Asia (2009) e, tradotti in italiano, Il dominio e l'arte della resistenza. I «verbali segreti» dietro la storia ufficiale (Elèuthera, 2006) ed Elogio dell'anarchismo. Saggi sulla disobbedienza, l'insubordinazione e l'autonomia (Elèuthera, 2014). Per Einaudi ha pubblicato Le origini della civiltà. Una controstoria (2018).

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