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Plath, Lady Lazarus e altre poesie

collana: Lo Specchio
editore:  Mondadori
data pubblicazione: 21/02/2023
pagine: 184
prezzo: € 18,00
ISBN:  9788804771630
a cura di: 
introduzione di:
traduzione di: Giovanni Giudici
argomento: poesia
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Sylvia Plath

Lady Lazarus e altre poesie


A sessant’anni dalla tragica scomparsa, le poesie di Sylvia Plath, nella loro febbrile intensità, appaiono sempre più come un documento in cui il dolore trova nella forza della parola la più coinvolgente espressione. Nella versione italiana di Giovanni Giudici i versi della poetessa conservano intera la sua impronta, il tono, l’emozione interna. Come scrive Teresa Franco nella Postfazione, sottolineando il valore dell’incontro di due grandi poeti, questo lavoro di Giudici segna una svolta nella ricezione italiana di Sylvia Plath. Lo stesso traduttore, nel suo testo introduttivo, accanto all’«evidente immediatezza autobiografica» rileva come in questa poetessa agisca con sintonia impeccabile «una ferrea disciplina della parola»: doti che hanno garantito una perdurante attenzione a quella che è ormai divenuta una figura mitica e una voce inconfondibile nel panorama molteplice e internazionale della letteratura tra secondo Novecento e contemporaneità. Nell’articolarsi dell’opera della Plath, pur realizzata in tempi brevissimi (e del resto brevissima ne è stata l’esistenza, poiché si diede la morte a soli trent’anni), incontriamo l’apparire, come scrisse Robert Lowell (di cui Plath aveva seguito un corso universitario nel ’59), di una voce «ora freddamente divertita, ironica, ora acida, ora sognante, fanciullesca, aggraziata», per poi divenire «aspra e stridente come il grido del vampiro». Ci troviamo di fronte a una poesia confessionale, certo, ma che di molto oltrepassa i limiti di un genere per divenire l’emblema di un disagio esistenziale, di una condizione femminile profondamente turbata, fino al risalto drammatico che ne portò l’autrice sull’orlo dell’abisso e poi all’annientamento. Una vicenda mossa da una persistente angoscia, ma che pure arriva intatta sulla pagina in virtù di un’impeccabile pronuncia, di una mirabile sensibilità nel dettaglio della scrittura, che nell’intreccio con la profondità complessa dell’esperienza vissuta fanno della poesia di Sylvia Plath un testo molto amato e un imprescindibile classico.

 

Sylvia Plath (Boston 1932 - Londra 1963), dopo gli studi universitari allo Smith College, nel 1955 ottenne una borsa di studio a Cambridge, dove conobbe il poeta inglese Ted Hughes, che sposò dopo pochi mesi. Il sofferto rapporto matrimoniale sfociò nel 1962 in una dolorosa separazione e l'anno successivo nel suicidio della poetessa. Ma furono anche i mesi di una scrittura febbrile durante i quali nacquero testi di grandissima forza poetica. Tra le sue opere il romanzo autobiografico La campana di vetro (1963), la raccolta di poesie Ariel (1965, pubblicata postuma da Hughes) e i racconti di Johnny Panic e la Bibbia dei sogni (1977).

     

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